È stata una piacevole scoperta questa autrice, già dal titolo si può capire che l'argomento è delicato, soprattutto perché è ispirato a una storia vera. Una vicenda poco nota, bambini di Haretz, guardata con gli occhi di Margit.
Dopo che i genitori sono stati catturati dai nazisti, i due piccoli protagonisti Margit e il fratello Jànos, si troveranno ad affrontare un lungo viaggio fatto di stenti, paura e di orrore. Nel loro viaggio incontreranno altri bambini che, come loro si stanno nascondendo per salvarsi, tra cui Frantz, è lui che veglierà su Margit e altri bambini che incontrerà strada facendo. Non voglio rischiare di spoilerare, per il resto della storia non vi resta che leggere la Sinossi.
Una storia intensa e commovente. L'autrice ha scritto la storia di questi bambini descrivendo avvenimenti crudi e dolorosi, con una scrittura cruda e diretta, descrivendo particolari tristi, l'orrore di quello che è stato, di quello che l'uomo è diventato. Ho provato emozioni forti, mi sono commossa, arrabbiata, avrei voluto urlare perché non si può accettare tanta malvagità, ho provato dolore per quei bambini innocenti, per i loro genitori, per tutti quelli che sono morti per tanta crudeltà.
È un romanzo che trasmette emozioni forti per non dimenticare.
Consigliatissimo!
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