È stato un enorme piacere leggere quest'autrice. È stato amore a prima vista quando ho visto la cover, un cactus!!!! La mia pianta preferita!
"Il cactus non ha colpa. Lo so. Ma è la prima cosa che mi ritrovo in mano..."
La protagonista si chiama Rebecca, una donna partita da zero, con il suo diploma di ragioneria, arriva al culmine della sua carriera. È una stacanovista, tanto che la sua amica del cuore, Ilaria, le ricorda quotidianamente di pensare un po' anche a se stessa.
Intanto passano 24 anni di duro lavoro, tra promozioni, trasferte e tanto altro, alla fine di ritroverà abbandonata. Le uniche persone rimaste, la sua amica del cuore e Vittorio, conosciuto in treno durante un viaggio di lavoro.
Un romanzo frizzante, attuale, ricco di sentimenti che vanno dalle sofferenze alle sfide che ogni giorno la vita ti riserva. Mi sono immedesimata nella protagonista, lei è una di noi.
Questo racconto secondo me molto personale, quasi biografico, lascia al lettore un sapore dolce amaro che lo porterà ad una fine per nulla scontata.
Le descrizioni dei posti sono molto dettagliati e trasmettono l’amore di Rebecca per i luoghi in cui si trova a vivere o lavorare.
Tutti i personaggi sono stati descritti in modo esemplare, tanto che ci si può immedesimare facilmente.
Una lettura fluida, leggera, molto attuale.
Vorrei ringraziare l'autrice, perché mi sono sentita la protagonista, ho provato emozioni forti, ho rivissuto i miei anni lavorativi. Faccio i complimenti e aspetto con ansia qualche altra storia.
Consigliato!
Sinossi: Alla soglia dei quarantacinque anni Rebecca perde l’unico amore a cui ha dedicato vita, anima e cuore. Il suo lavoro. Una lettera, consegnatale personalmente dall’amministratore delegato dell’azienda per cui lavora, cancella ventiquattro anni di carriera e la mette di fronte alla scelta più difficile che abbia mai dovuto affrontare: rimanere fedele a se stessa e chiudere per sempre una porta alle sue spalle. Ventiquattro anni di carriera fatti di rapporti umani, sedi di lavoro diverse, dalla Romagna al Piemonte, fino alla Valle d’Aosta, legami più o meno forti coi colleghi, amicizia e passione per un lavoro che a tratti diventa preponderante su tutto. La storia di Rebecca è brutalmente attuale. Lo ascoltiamo al telegiornale, lo leggiamo sui quotidiani ma quando capita diventa un duro rospo da ingoiare. Rebecca, Giuliano, Ilaria, Vittorio, non necessariamente in quest’ordine, sono i protagonisti di una vicenda in cui tante persone possono identificarsi. Il lavoro per molti è rifugio, consolazione, passione, si investono anni di vita e quando vengono a mancare certe condizioni ci si sente traditi, come se lo facesse l’amore della nostra vita. Che strada sceglierà Rebecca? Riuscirà a dare una nuova direzione alla sua vita? Il romanzo racconta con emozione, ma anche una punta di ironia, una storia come ne sono accadute tante e che non si augura a nessuno, anche se… non è forse vero che non tutti i cactus vengono per nuocere?
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