Dalla postfazione all’opera “Kokopelli. Il vento che suona” in cui l’autore, Rodolfo Martinez, parla di Rey, il suo intenso protagonista: «Un ragazzo come tanti, con le sue debolezze e i suoi conflitti interiori. Uno dei tanti adolescenti che cresce senza padre e che vive sulla sua pelle dei traumi. Così come il vento trasporta il polline che si deposita sui fiori, da cui poi nascerà un frutto, la vita di Rey è un susseguirsi di circostanze, anche poco felici, che generano opportunità. Rey decide di non restare spettatore della sua vita, ma di esserne il protagonista».
Rey ha quindici anni quando lo incontriamo; vive a Roma con la madre Ally, di discendenza Navajo, e dopo un episodio traumatico in cui viene aggredito e derubato, decide di imparare un’arte marziale per essere in grado di difendersi. La sua scelta ricade sul karate, e in breve tempo diventa sempre più bravo e passa brillantemente gli esami per la cintura nera primo dan, ottenendo anche la qualifica di istruttore. Per arrivare a questo punto, però, ha dovuto affrontare molte traversie e solo grazie all’amore e agli insegnamenti di sua madre e all’appoggio del suo migliore amico Angelo, è riuscito a non arrendersi e a trovare la sua strada. In particolare Angelo è stato prezioso per il suo cammino: è un ragazzo in sedia a rotelle con una malattia degenerativa ma nonostante ciò è sempre allegro e positivo, ed è spesso lui a rincuorare Rey e a spingerlo a reagire alle avversità - «Se non si hanno sogni in cui credere, se non si tenta neanche minimamente di spiccare il volo, si è destinati a una vita triste, senza colori, senza musica e senza emozioni. È vero, io sono quello che sta sulla sedia a rotelle ma, credimi, amico mio, tra noi due quello che ha dei limiti sei tu!».
Rey compie un percorso importante anche grazie alla saggezza dei suoi Maestri di karate, che lo aiutano ad acquisire forza e consapevolezza di sé; un altro tassello fondamentale nella sua esistenza è rappresentato dal legame della sua famiglia con la divinità di Kokopelli, un tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti che si palesa diverse volte a Rey, anche se lui riesce a collegare tutto solo in seguito, quando è finalmente pronto ad accettare la verità. Con questo romanzo l’autore ha voluto narrare una storia profondamente spirituale, in cui nulla accade per caso.
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