“Scegli. Lotta. Vinci!” di Mauro Pepe e Massimo Bencivenga non è un libro motivazionale come ce ne sono tanti in giro; gli autori, infatti, non dispensano solo belle parole ma offrono dei fatti concreti che avallano i loro discorsi.
Per ispirare i lettori e spingerli a intraprendere un percorso di realizzazione del proprio potenziale si è scelto di raccontare le storie di vita di otto straordinari esseri umani, che hanno davvero riscritto le regole della loro esistenza. Sono vicende dure, dense di lacrime e di sudore ma anche ricche di entusiasmo per la vita e di positività; sono racconti che lasciano il segno perché dimostrano come l’umanità possa essere migliore di quello che sembra, quando lotta dalla parte giusta e per i giusti propositi. Gli autori si sono prefissati lo scopo di far capire ai loro lettori che si può raggiungere il successo, non quello superficiale a cui in tanti anelano ma quello in linea con i propri valori e con la propria mission su questa terra. Ciò che rende interessanti le storie raccontate è la decisione di offrire un accurato background in cui si può scoprire anche lo sfondo storico, sociale e politico in cui si sono mossi i protagonisti; in questo modo ci si può rendere conto anche degli ostacoli a cui sono andati incontro, a causa del contesto in cui vivevano.
Ad esempio, Marie Curie ha dovuto lavorare come governante per permettersi gli studi - «Le grandi imprese, le grandi personalità difficilmente nascono in contesti agiati»; ella, infatti, strinse un patto con la sorella Bronia, appena ammessa alla Sorbona: lei avrebbe lavorato duro per mantenere gli studi di medicina della sorella, che poi avrebbe ricambiato il favore aiutandola a coronare il sogno di iscriversi alla facoltà di scienze. Marie ha dovuto anche lottare contro il pregiudizio, perché era una scienziata donna, e anche contro chi voleva vederla sempre un passo indietro rispetto al marito Pierre, fisico come lei. L’eccezionale donna e scienziata non si è mai fatta intimidire da ciò che gli altri pensavano di lei, e la sua condizione di diversità non è stata un limite ma, anzi, lo sprone per migliorarsi e per dimostrare ciò che valeva.
Ed è proprio questo aspetto che si ritrova anche nelle altre sette storie: i protagonisti, da Elon Musk a Wilma Rudolph, da Jack Ma a Michela Pietropaolo, sono riusciti a trasformare le loro debolezze in forza, e hanno considerato gli ostacoli non come limiti ma come trampolini per spiccare il volo.
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