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Samanta Giambarresi

Cinque Anime di Francesco Leo

“La gente fa cose, nient’altro”

Cinque anime è il primo thriller scritto dall’autore Francesco Leo edito da Altrimedia Edizioni.

Lo scrittore si cimenta su uno dei generi più fortunati ma complicati per un autore. Il thriller per essere credibile deve essere scritto bene, ben dettagliato e seguire delle regole tra cui una e imprescindibile che in Cinque anime troviamo ma non vi rivelo qual è perché rischierei di fare spoiler. La storia si apre con la misteriosa scomparsa della piccola Sofia e con la madre disperata che impazzisce per il dolore mentre il piccolo Matteo, fratello maggiore di Sofia, si sente sopraffatto da tante sensazioni. Passano 40 anni e, nella zona in cui è sparita Sofia, un ragazzino scopre in una grotta dei resti umani.


Matteo, diventato un commissario di polizia, intuisce subito che quella grotta è collegata alla sparizione della sorella. Il luogo sembra la tomba di ben 4 persone e su una parete vi sono segnate quattro date che partono dal 1988, ovvero otto anni prima dalla scomparsa della bambina fino al 2012. I resti appartengono a delle bambine di 8 anni (la stessa età di Sofia quando è sparita) e il commissario intuisce che l’assassino agisce ogni 8 anni e che potrebbe rapire e uccidere un’altra piccola vittima da un momento all’altro.

Inizia quindi una corsa contro il tempo e tante domande frullano nella testa del commissario: chi è l’assassino, perché agisce in quel modo, cosa significa lo strano simbolo a forma di pentagono, se il pazzo che uccide le bambine è lo stesso che ha ucciso la sorella, perché il corpo non è stato mai ritrovato e non si trova nella grotta insieme a quello delle altre bambine?


Lettura piacevole che ho trovato avvincente, curiosa di capire le dinamiche e la psicologia dell’assassino. Ho trovato la parte iniziale troppo tecnica e fredda ma immergendomi nelle pagine la scrittura si è fatta più fluida ed è uscita anche l’anima della narrazione, molto importante per coinvolgere il lettore emotivamente e continuare nella storia.

Il protagonista l’ho trovato un po’ troppo irascibile, certo irascibilità dovuta al suo passato, alla perdita delle persone che amava, un rapporto non idilliaco col padre e l’alcol. Ma alle volte non ha tatto con le persone. Per fortuna alla fine è anche simpatico soprattutto perché fedele a se stesso e al suo mondo.


In conclusione un buon thriller con tutte le carte in regola, prima prova da giallista superata.



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